I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) rappresentano una categoria di difficoltà cognitive che interferiscono con abilità fondamentali come lettura, scrittura e calcolo, pur in presenza di un’intelligenza nella norma. In Italia, la legge n. 170/2010 riconosce ufficialmente questi disturbi, tutelando il diritto allo studio degli studenti che ne sono affetti. I più comuni sono la dislessia, la disgrafia e la discalculia. Ognuno presenta sintomi distinti e richiede interventi mirati, spesso personalizzati.
Dislessia
La dislessia è il disturbo dell’apprendimento più diffuso e riguarda la lettura: i numeri sono in costante aumento ma questo, più che evidenziare un dato preoccupante, dovrebbe far ragionare sulla maggiore sensibilità nei confronti di questo tema. Chi ne soffre manifesta difficoltà nel decodificare correttamente le parole scritte, con una lettura che risulta lenta, poco fluente e ricca di errori. Il problema non è legato alla vista né all’intelligenza, ma al modo in cui il cervello elabora i simboli grafici del linguaggio scritto. I bambini con dislessia faticano a riconoscere le lettere, a leggerle in ordine corretto o a comprendere quanto letto. Questo può causare frustrazione, bassa autostima e un generale disinteresse verso la scuola.
La diagnosi precoce è essenziale per intervenire con strumenti compensativi, come sintesi vocali, mappe concettuali o audiolibri, e con misure dispensative, ad esempio tempi più lunghi per lo svolgimento delle prove. Il trattamento si basa spesso su esercizi di potenziamento della lettura, condotti da logopedisti o psicologi specializzati. La dislessia colpisce circa il 5% degli studenti italiani. Interventi personalizzati e strumenti compensativi migliorano l’apprendimento. Riconoscere la dislessia precocemente è fondamentale. Scuola e famiglia devono collaborare per supportare i bambini dislessici con successo.
Disgrafia
La disgrafia riguarda invece la scrittura, in particolare la qualità grafica e la velocità del tratto. Gli studenti disgrafici scrivono in modo disordinato, con lettere malformate, spaziature irregolari e fatica evidente nel mantenere una corretta postura e impugnatura. Il gesto grafico risulta faticoso e innaturale, causando spesso affaticamento e disagi emotivi.
A differenza della disortografia, che riguarda l’ortografia e le regole linguistiche, la disgrafia è legata alla motricità fine. Può essere associata a difficoltà di coordinazione motoria o a un impaccio nel pianificare i movimenti della mano. L’intervento prevede attività di rieducazione del gesto grafico, con l’eventuale supporto di terapisti occupazionali, oltre all’uso di strumenti compensativi come la tastiera.
Discalculia
La discalculia è il disturbo specifico del calcolo e può presentarsi in forma evolutiva già nei primi anni della scuola primaria. Chi ne soffre fatica a comprendere e manipolare i numeri, ha difficoltà a memorizzare le tabelline, commette errori nel calcolo scritto o mentale e incontra ostacoli nel risolvere semplici problemi aritmetici. Il problema può derivare da una debolezza nella rappresentazione mentale del numero e delle sue relazioni logico-matematiche.
La diagnosi tempestiva consente di strutturare un piano educativo individualizzato, che comprenda strategie didattiche efficaci, uso di supporti visivi, calcolatrici e software dedicati. Anche in questo caso, l'intervento può includere attività con educatori specializzati o logopedisti.
Valutazione e diagnosi
Riconoscere precocemente i sintomi dei DSA è fondamentale per evitare che le difficoltà si trasformino in ostacoli permanenti alla crescita scolastica e personale. Come dimostra anche il percorso di studi di un master in disturbi del neurosviluppo, la valutazione e l'inquadramento psicodiagnostico sono alla base dell’esaminazione di questi disturbi: più precocemente viene fatto, più è possibile agire tempestivamente sul singolo soggetto. È bene specificare però che dislessia, disgrafia e discalculia non sono malattie, ma condizioni che, se identificate e trattate con gli strumenti adeguati, permettono a bambini e ragazzi di raggiungere il loro pieno potenziale. L’intervento precoce, l’adattamento didattico e il supporto psicologico rappresentano la via più efficace per garantire a ogni studente un percorso scolastico inclusivo e sereno.